Dalla Russia col mio amore

Io e la mia amata moglie Julia ci siamo conosciuti il 3 marzo del 2016 a Mosca, nel corso di una premiazione in cui io facevo il presentatore. Sono andato via dalla mia casa precedente il 22 settembre del 2016 e me ne sono andato a vivere in ufficio, mi sono separato in marzo 2017 e il 3 giugno sono volato a Krasnodar per prendere Julia, suo figlio Kaan e il piccolo Nicola, che era nella pancia, e me li sono portati in Italia, dove siamo arrivati il 10 giugno 2017. Da allora viviamo a Rimini, anche se a volte torniamo a Krasnodar, dove abbiamo ancora la casa. Questa è la storia con le fotografie del viaggio Dalla Russia con l'amore, di 4300 Km, con la Volkswagen Passat di Julia. Un viaggio molto bello e interessante, che in questo momento non si può nemmeno più fare, perchè il confine fra Russia e Georgia è chiuso.



Il viaggio è iniziato a Krasnodar, la capitale della regione che comprende, per esempio anche Sochi, che si trova ad est della penisola di Crimea. In 8 ore siamo arrivati al confine con la Georgia, dove abbiamo dovuto aspettare un paio d'ore perchè si erano un pò insospettiti per i tanti visti del mio passaporto, inclusa Etiopia, molta Cina, Iran e una sfilza di altri paesi. Nessun problema serio, sono un pò di tempo e qualche domanda. Arrivati in Georgia abbiamo proseguito fino a Batumi, al confine con la Turchia. In Turchia siamo passati da Trabzon (la Trebisonda che si perde in italiano) e poi abbiamo proseguito fino a Troia (Chanakkalè), da lì in Grecia ad Alexandropolous, e poi fino a Igoumenitsa, dove abbiamo preso il traghetto per Ancona, da dove abbiamo fatto gli ultimi 100 km per arrivare a Rimini.



Il 3 giugno 2017 sono partito in treno da Forlì per Rimini



All'aeroporto Federico Fellini di Rimini mi sono imbarcato per Krasnodar



Vista della costa romagnola dall'alto



Vista della pianura e dei campi di riso di Krasnodar



Il terminal 2 dell'aeroporto di Krasnodar con la statua di Yevdokiya Davidovna Bershanskaya (Евдокия Давыдовна Бершанская; 6 Febbraio 1913, a Dobrovolnoye, Stavropol – 16 Settembre 1982, a Mosca) Questa aviatrice era la comandante della squadra del 46mo reggimento di bombardamento notturno Taman. La sola donna insignita dell'ordine di Suvorov. Sotto il suo comando 23 donne divennero eroi dell'Unione Sovietica bombardando gli invasori dell'Asse, che le chiamavano 'le streghe di notte'.



A casa a Krasnodar, prima di partire



La vista dall finestra nel nostro appartamento



Eccoci in auto, con il bimbo Kaan e il gatto Serghien.



La strada è bella e dritta



Avanza verso le montagne



Fra campi e laghetti



Entriamo in Kabardina Balkaria



La strada continua



Tra venditori ambulanti



Mucche al pascolo



Ci avviciniamo a Vladikavkaz



Mucche anche sulla strada



Un bel tramonto



Con una luce molto bella



Siamo nel Caucaso, a 23 Km da Vladikavkaz, quai al confine con la Georgia ma anche solo a 106 km da Grozny, la capitale della Cecenia, a 208 km da Tbilisi, la capitale della Georgia.



Eccoci a Vladikavkaz. Un cartello di una casa di prodotti alimentari ringrazia Stalin per la vittoria.



Oltre quelle montagne c'è la Georgia



Ottime melanzane giorgiane



E buonissimi funghi ripieni



Il monastero in cima alla collina si Stepandsminda in Georgia



Un simpatico cagnetto randagio



La natura è molto bella sul Caucaso



In fondo a questa vallata c'è la Russia



Julia nella sua Passat mi ha ceduto il posto di guida. Da adesso in poi guido io.



Viste mozzafiato fra le montagne



Il Caucaso mi ricorda le Alpi. Originariamente i fascisti avevano mandato gli Alpini della Julia a combattere sul Caucaso, cosa a loro congeniale, ma poi le montagne non le videro mai, perché furono dislocati sul Don, in trincea, finché non dovettero iniziare la ritirata rovinosa a 40 sotto zero, che li uccise quasi tutti.



Continuiamo a scendere fra le montagne



Ci avviciniamo a Tbilisi, la vegetazione mi ricorda quella dei nostri appennini



In un bel ristorante a Tbilisi



a mangiare gli ottimi Kinkali



Arriviamo a Batumi



Un posto di mare moderno, frequentato molto dai Turchi



Il mar nero in Turchia, nella zona di Trabzon



Un paese dove abbiamo dormito



Lasciamo che il gatto prenda un pò d'aria



E intanto mangiamo ottimi kebab



Le strade in Turchia sono gratis e bellissime



Ci avviciniamo a Troia (Chanakkalè)



Ci fermiamo per la notte e mangiamo ottimi Iskander



Eccomi a Troia, novello Odisseo, che è come mi sento sul serio, relativamente ai viaggi



Le sacre mura di Ilio



Alle mie spalle c'era il mare. Troia era un posto di successo perché i venti spingevano le navi in quel punto, e lì dovevano aspettare i rari venti dal sud per poter andare nel mar nero.



In Turchia la bandiera è in tutti gli edifici pubblici, e non solo.



Prendiamo il Ferry per Gallipoli



Eccoci qui tutti insieme



Dalla cima della collina sopra Gallipoli, i soldati Turchi, guidati da Mustafà Kemal, conosciuto poi anche come l'eroe dei Dardanelli, oltre che, ovviamente, come Ataturk, impedirono agli alleati franco-inglesi di prendere possesso dello stretto strategico dei Dardanelli.



Ci sono le trincee



C'è un monumento dedicato ad Ataturk



C'è Julia con Kaan



Ci fermiamo per pranzo in un piccolo porto



Arriviamo alla frontiera Greco-Turca di Ipsala



Eccoci arrivati nell'Unione Europea, nello spazio Shengen



Siamo proprio in Grecia, come dimostra l'onnipresente Feta



Un ottimo polipo alla piastra



Un mare stupendo con una ragazza stupenda



Proseguiamo fra bellissimi paesaggi



Qualche fabbrica



E arriviamo ad Igoumenitsa



Dove ci aspetta il traghetto



Il traghetto, in 16 ore, ci porta ad Ancona



La sera del 10 giugno arriviamo a Rimini


Qui a Rimini, il 10 giugno del 2017, si è concluso il nostro viaggio. Il 6 novembre è nato il nostro piccolo bimbo Nicola e continuiamo a vivere a Rimini, una città piccola, ma dinamica.
Massimo Portolani 4/8/2021